Corso di Psicomotricità
Cos'è la psicomotricità?
E' un intervento che ha lo scopo di sostenere lo sviluppo globale del bambino, ovvero di promuovere competenze motorie, cognitive, di gestione affettiva e relazionale.
La psicomotricità relazionale è altresì funzionale a strutturare l’identità sin da piccolissimi ed a rafforzare la capacità di relazione con se stessi e con gli altri, sia coetanei che adulti di riferimento (genitori, educatori, insegnanti, …).
È quindi un intervento di aiuto molto prezioso per tutti i bambini e giovani ragazzi, perché la crescita è un percorso entusiasmante ma anche molto impegnativo.
La psicomotricità diventa particolarmente urgente in situazioni di difficoltà nella crescita, in sinergia con altri interventi e percorsi: “intoppi” nel linguaggio, nelle attività scolastiche (i cosiddetti “disturbi specifici dell’apprendimento”), nelle disprassie e nella coordinazione motoria, … nonché per contrastare rigidità tonica e muscolare, ipercinesia, disturbi appartenenti allo spettro autistico, disturbi del comportamento alimentare, violenza, isolamento sociale, etc.
È altresì consigliatissima per affrontare cambiamenti difficili come l’arrivo di un fratellino/sorellina, la separazione dei genitori, trasferimenti, lutti, …
L’essenziale è che il bambino scopra le cose il più possibile da solo. Se lo aiutiamo a trovare la soluzione a tutti i problemi, lo priviamo di qualcosa di essenziale al suo sviluppo. Un bambino che raggiunge qualcosa attraverso la propria esperienza, acquisisce un sapere di qualità superiore a quella che raggiungerebbe se qualcuno gli offrisse la soluzione” (Emmi Pikler)
“Il nostro compito è quello di dare aiuto quando viene richiesto. Se siamo attenti a non interferire con le attività del bambino e con i suoi interessi, a meno che non diventino pericolosi, sarà la natur ad occuparsi del suo sviluppo” (Maria Montessori)
“Gli adulti spesso pensano che se non intervengono direttamente nel gioco, sono privati di un ruolo; non si rendono conto che è solo la loro presenza a dare fiducia ai bambini mentre giocano e imparano” (Elinor Goldschmied)
E' un intervento che ha lo scopo di sostenere lo sviluppo globale del bambino, ovvero di promuovere competenze motorie, cognitive, di gestione affettiva e relazionale.
La psicomotricità relazionale è altresì funzionale a strutturare l’identità sin da piccolissimi ed a rafforzare la capacità di relazione con se stessi e con gli altri, sia coetanei che adulti di riferimento (genitori, educatori, insegnanti, …).
È quindi un intervento di aiuto molto prezioso per tutti i bambini e giovani ragazzi, perché la crescita è un percorso entusiasmante ma anche molto impegnativo.
La psicomotricità diventa particolarmente urgente in situazioni di difficoltà nella crescita, in sinergia con altri interventi e percorsi: “intoppi” nel linguaggio, nelle attività scolastiche (i cosiddetti “disturbi specifici dell’apprendimento”), nelle disprassie e nella coordinazione motoria, … nonché per contrastare rigidità tonica e muscolare, ipercinesia, disturbi appartenenti allo spettro autistico, disturbi del comportamento alimentare, violenza, isolamento sociale, etc.
È altresì consigliatissima per affrontare cambiamenti difficili come l’arrivo di un fratellino/sorellina, la separazione dei genitori, trasferimenti, lutti, …
L’essenziale è che il bambino scopra le cose il più possibile da solo. Se lo aiutiamo a trovare la soluzione a tutti i problemi, lo priviamo di qualcosa di essenziale al suo sviluppo. Un bambino che raggiunge qualcosa attraverso la propria esperienza, acquisisce un sapere di qualità superiore a quella che raggiungerebbe se qualcuno gli offrisse la soluzione” (Emmi Pikler)
“Il nostro compito è quello di dare aiuto quando viene richiesto. Se siamo attenti a non interferire con le attività del bambino e con i suoi interessi, a meno che non diventino pericolosi, sarà la natur ad occuparsi del suo sviluppo” (Maria Montessori)
“Gli adulti spesso pensano che se non intervengono direttamente nel gioco, sono privati di un ruolo; non si rendono conto che è solo la loro presenza a dare fiducia ai bambini mentre giocano e imparano” (Elinor Goldschmied)
Percorso “Datemi tempo!”
Due percorsi, uno pensato per bambini dai 6 ai 12 mesi (e adulti di riferimento) ed uno pensato per bambini tra i 12 e i 24 mesi (e adulti di riferimento) finalizzati a sostenere lo sviluppo psicomotorio dei bambini attraverso l’esplorazione ed il gioco spontaneo, sia con l’utilizzo di attrezzature e materiali specifici (cestino dei tesori, giochi euristici, triangolo Pikler, piano inclinato, …), sia con un atteggiamento particolare dell’adulto che sarà condiviso nelle sue linee teoriche e nella pratica con gli adulti di riferimento presenti. Saranno condivisi anche elementi di sviluppo psicomotorio, di relazione e linguaggio affettivo, di lettura del gioco sensomotorio e simbolico e dell’espressività globale del bambino, nonché analisi di situazioni specifiche e caratteristiche dei materiali migliori per il gioco e quindi per lo sviluppo psicomotorio. Anche gli adulti potranno condividere tra loro esperienze ed emozioni legati alla genitorialità. DATE DEI CORSI: PERCORSO 6-12 MESI:
PERCORSO 12-24 MESI:
PERCORSO 2-3 ANNI:
A questa pagina del sito, puoi conoscere meglio l' insegnante del corso: Psicomotricista |
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